Ci sono serate che rimangono impresse nella memoria, lunedì 7 aprile ho avuto la fortuna di vivere una di queste, nella straordinaria cornice della Biblioteca Capitolare di Verona — un luogo che, con i suoi oltre 1500 anni di storia, sembrava il teatro perfetto per raccontare un nuovo inizio.
Siamo stati ospiti della famiglia Tedeschi, un nome che da secoli è sinonimo di Valpolicella. Un momento importante per loro: un cambiamento di immagine, un nuovo logo, un sigillo che racconta l’antichità e la modernità insieme.

Il rebranding di Tedeschi racconta di un’evoluzione profonda, capace di tradurre in forma visiva e narrativa la missione che guida l’azienda dal 1630: studiare, custodire e interpretare la Valpolicella, mantenendo vivo il legame con le radici e proiettandolo nel futuro.
Sabrina Tedeschi, alla guida dell’azienda insieme ai fratelli Antonietta e Riccardo, sottolinea l’importanza di questo cambiamento: “Il rebranding rappresenta per noi un passaggio fondamentale. Non si tratta solo del restyling del logo o di una nuova immagine, ma di una presa di coscienza ancora più forte della nostra identità. È il modo con cui scegliamo di raccontarci al mondo, di spiegare che per noi fare vino significa studiare, capire e custodire una terra che ci parla ogni giorno. Con questa nuova veste, vogliamo condividere la nostra visione e il nostro impegno, portando ovunque non solo un prodotto, ma l’essenza del nostro lavoro e della nostra ricerca”.

Il vero protagonista della serata? GA.RY, il nuovo bianco della casa.
Un vino fresco, luminoso e minerale, nato da un blend raffinato di Garganega, Riesling e Chardonnay.
Un progetto nato da un’idea di Riccardo Tedeschi, sviluppato con la competenza degli enologi Pietro Azzolini e Lorenzo Pedotto e la collaborazione con importanti università italiane. Assaggiarlo è stato come percepire in un sorso la voglia di innovare, mantenendo salde le radici.

Ma le novità non sono finite qui: anche Nicalò, storico Valpolicella Superiore, ha cambiato veste (e anima). Niente più appassimento delle uve: il 2022 è il primo millesimo realizzato con uve fresche, per valorizzare ancora di più la contemporaneità di questo vino. Una scelta coraggiosa, che si riflette anche nella nuova etichetta, più essenziale e moderna.
Ad accompagnare i racconti e i brindisi, un menù studiato con grande attenzione agli abbinamenti:
- Millefoglie di pane carasau, culatello di Zibello e burrata pugliese con GA.RY 2023
- Raviolo in sfoglia nera con ricotta e spinaci su emulsione di rapa rossa, in abbinamento a Nicalò 2022
- Filetto di scottona alle erbe fini, purè di patate e sedano affumicato insieme a La Fabriseria 2021
- Un grande Parmigiano Reggiano per esaltare il maestoso Capitel Monte Olmi 2011, Amarone della Valpolicella Riserva
- Crostatina di lamponi abbinata al dolcissimo Capitel Fontana 2015, Recioto della Valpolicella
Chiudere con un buon caffè espresso era quasi un rito, necessario per fermarsi e riflettere sulla magia di quello che avevamo vissuto.

È stata una serata intensa, in cui innovazione e tradizione si sono fuse nella suggestiva cornice della biblioteca più antica al mondo ancora in attività.
Tedeschi ha saputo emozionare, dimostrando che guardare al futuro con rispetto per il passato è la chiave per scrivere nuove, affascinanti pagine di storia nel mondo del vino.
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