A Vinitaly 2025, ho incontrato un gruppo di giovani produttori che mi ha colpito per energia, visione e autenticità.
Sono i fratelli Riccardo, Andrea e Tommaso, l’anima di VentiVenti – Cantina 2020, una piccola ma agguerrita realtà modenese nata nel 2014 e ufficialmente sbocciata nel mercato nel 2020, anno che ha ispirato anche il nome aziendale.

Una cantina giovane, ma con le idee chiarissime
Quella di VentiVenti è una storia di famiglia, territorio e tanto metodo classico. Il progetto nasce in vigna con i primi impianti nel 2016, in una terra, quella modenese, più nota per il Lambrusco “popolare” che per le bollicine d’élite.
Ma proprio da qui i fratelli hanno voluto tracciare un percorso originale: puntare sui vitigni autoctoni come Lambrusco di Sorbara, Salamino di Santa Croce e Pignoletto, vinificati prevalentemente in metodo classico, con attenzione alla qualità, alla sostenibilità e all’eleganza del prodotto.

Il loro approccio è tanto rigoroso quanto dinamico. Producono con certificazione biologica, riducendo al minimo le pratiche di cantina, e si concedono anche qualche esperimento “per gioco”, come i vini fermi o l’ancestrale Pet-Nat, sempre in quantità limitatissime.
L’obiettivo dichiarato? Offrire vini freschi, conviviali e di territorio, ma con una verticalità e una struttura che li rendono tutt’altro che banali.

Metodo classico in chiave modenese
Durante l’incontro, ho potuto assaggiare una selezione dei loro vini più rappresentativi. Ecco le mie impressioni.
Blanc de Blancs
SPUMANTE BRUT METODO CLASSICO – PIGNOLETTO DOC
Un vero e proprio manifesto aziendale: fine, verticale, sapido. Un metodo classico che parla la lingua dell’eleganza più che della complessità. Al naso note floreali e agrumate, in bocca una bollicina cremosa che accompagna una beva tesa e appagante. Dosaggio bassissimo (2 g/l), perfetto per esaltare la freschezza e la mineralità. Un vino che, non a caso, ho trovato il più completo e affascinante della batteria.
Ventiventi Rosé
SPUMANTE BRUT METODO CLASSICO – LAMBRUSCO MODENA DOC
Versione con affinamento leggermente più corto, con un profilo meno complesso ma comunque centrato. La leggera sfumatura di colore è ottenuta con un’aggiunta minima di vino macerato. Meno profondo del fratello maggiore, ma ottimo per capire l’identità varietale e lo stile aziendale.
La.Vie
LAMBRUSCO ROSSO DI MODENA DOC – METODO CHARMAT SPUMANTE
Freschezza e immediatezza. Tre mesi e mezzo in autoclave, 7 g/l di zucchero residuo. Bevuta facile, fruttata, pensata per accompagnare la cucina modenese più autentica. Prodotto in quantità limitate, più per rispetto verso la tradizione locale che per interesse commerciale.
Happy Selvaggio Ancestrale
LAMBRUSCO DELL’EMILIA IGT
Un ancestrale che unisce tecnica, cuore e inclusione sociale: prodotto in collaborazione con ragazzi disabili che partecipano attivamente a vendemmia ed etichettatura. Acidità marcata, beva rustica e immediata. Un vino “vero”, che emoziona e diverte.
Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC
Una bella sorpresa: 30 mesi sui lieviti, solo 1 g/l di dosaggio. Tannino ben presente, frutto rosso scuro, maggiore struttura. Ricorda la potenza del Lambrusco più tradizionale, ma incanalata in una forma elegante e precisa.

Una strada nuova, eppure autentica
Il progetto VentiVenti non è solo vino, è un’idea di comunità. Non a caso, i fratelli hanno co-fondato la nuova associazione “Custodi del Lambrusco”, nata per valorizzare le produzioni più virtuose e artigianali legate a questo vitigno spesso sottovalutato.

Sono giovani, hanno coraggio, parlano con trasparenza e bevono con gioia. E i loro vini parlano allo stesso modo: diretti, schietti, conviviali. Ma anche precisi, raffinati, mai banali. Il Lambrusco di Modena, finalmente, ha trovato una voce nuova per raccontarsi nel bicchiere.
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