Lunedì 26 maggio ho avuto il piacere di partecipare a un pranzo stampa molto speciale presso l’Osteria delle Tre Panche di Firenze, con una delle viste più belle della città.
Ospite d’eccezione: Annalisa Zorzettig, donna simbolo del vino friulano contemporaneo, che ci ha guidato alla scoperta della linea Myò attraverso un percorso gastronomico e umano di rara intensità.
La filosofia di un Friuli che resiste e rilancia
“Tenacia” è la parola che ricorre più spesso nel racconto di Annalisa. Non è un caso se una delle due linee aziendali si chiama proprio I Tenaci. L’altra, protagonista del pranzo, è Myò, espressione intima e personale della visione Zorzettig: vini identitari, con radici profonde nel territorio dei Colli Orientali del Friuli, ma capaci di parlare un linguaggio contemporaneo.

Annalisa ha condiviso con trasparenza e passione le sfide recenti, tra investimenti strutturali importanti, rinnovamento dello staff e il coraggio di credere ancora nel vino come cultura.
“Si berrà meno, si berrà meglio” – ha detto – ma per chi crede nel valore agricolo, umano e paesaggistico del vino, non resta che andare avanti. Il Friuli, in questa visione, non è solo una regione, ma una promessa da mantenere.

Il menù: armonie tra vini e piatti
Il pranzo è stato un esempio perfetto di quanto un abbinamento ben pensato possa valorizzare sia la cucina che il vino.
Aperitivo con vista:
- Myò Ribolla Gialla 2022
Freschezza e tensione giocano il ruolo da protagoniste. Naso delicatamente agrumato, con cenni di mela verde, fiori di campo e un tocco minerale. In bocca è verticale, con un’acidità viva ma ben integrata. Una Ribolla moderna, agile, perfetta per stimolare il palato.
- Fiori fritti, Prosciutto San Daniele e Mozzarella di bufala
Abbinati a:- Myò Friulano 2023 – profumi nitidi di mandorla, fieno e pesca bianca; al sorso è pieno, avvolgente, con una scia sapida che bilancia perfettamente la grassezza della mozzarella e la dolcezza del prosciutto.
- Myò Fiori di Leonie 2022 – blend elegante che unisce la struttura del Friulano, la vivacità aromatica del Sauvignon e l’eleganza di un terzo vitigno bianco: il risultato è un vino floreale, armonico, con note di acacia, sambuco e agrumi dolci, capace di elevare l’abbinamento.
Primo piatto:
- Tagliatelle al ragù di cinghiale
con Myò Refosco dal Peduncolo Rosso 2020
Un rosso dalla trama scura e profonda. Il naso è dominato da frutti rossi maturi, amarena sotto spirito, erbe aromatiche e una nota lievemente ematica. In bocca è carnoso, con tannini ben lavorati e un’acidità che ripulisce il palato dopo ogni boccone. Il Refosco riesce a domare la selvatichezza del piatto mantenendo eleganza.
Secondo piatto:
- Tagliata di manzo al tartufo con verdure
con Myò Schioppettino 2020
Autentico gioiello friulano: al naso spiccano pepe nero, ribes, violetta e una leggera nota balsamica. Il sorso è succoso, fresco, con una speziatura sottile e persistente. L’abbinamento con il tartufo è riuscitissimo, grazie alla nota pepata del vitigno che dialoga con l’aromaticità del piatto senza scontrarsi.
Chiusura dolce e friulana:
- Formaggi stagionati, mostarda, cantucci
con Myò Picolit 2020
Oro liquido, ma con sobrietà. Al naso sprigiona note di albicocca disidratata, miele d’acacia, fichi secchi e fiori d’arancio. In bocca è dolce, sì, ma con un finale sorprendentemente asciutto e pulito. Un vino da meditazione, capace di abbracciare sia la sapidità dei formaggi che la dolcezza dei cantucci con grande misura.

Ciò che ha reso speciale questa esperienza non è stato solo il livello qualitativo dei vini – altissimo, soprattutto nei bianchi, e sorprendentemente convincente nei rossi – ma la capacità di Annalisa Zorzettig di raccontare una storia.
Una storia fatta di radici contadine, memoria familiare, rispetto per la natura e voglia di innovazione. Una visione che passa dalle vigne alla cantina, dalla bottiglia al calice, e arriva dritta al cuore.

Il Friuli, così come ce lo racconta Annalisa, è un luogo dove la vite cresce perché “non poteva essere altrimenti”, e dove ogni sorso è un atto di resistenza culturale. Per chi ama il vino con anima, non è poco.
Grazie Annalisa per la passione, la sincerità e l’accoglienza. Il tuo Friuli ha lasciato un segno anche qui, nel cuore della Toscana.
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