Durante l’ultima edizione di Vinitaly ho avuto il piacere di incontrare una realtà che incarna perfettamente l’equilibrio tra identità territoriale e visione innovativa: Cantina Roeno, guidata dalla famiglia Fugatti, con la comunicazione affidata all’entusiasmo autentico di Martina Centa.

Il nostro dialogo si è svolto all’interno del padiglione Veneto-Trentino, ma il primo contatto è avvenuto la sera prima, nel cuore pulsante di Verona: un elegante aperitivo in Piazza Bra, dove Roeno aveva organizzato un evento intimo ma vibrante, tra calici, sorrisi e la bellezza della città illuminata.

Un’azienda di confine, nel cuore della Terradeiforti

Roeno nasce a Brentino Belluno, nella zona detta Terradeiforti, uno scrigno vitivinicolo incastonato tra Monte Baldo e Lessinia. È qui che la famiglia Fugatti porta avanti da tre generazioni una viticoltura attenta, rispettosa e profondamente legata al territorio.

Cantina Roeno

Il nome stesso dell’azienda è un acronimo che fonde “Ro” da Rolando, il fondatore, con “Eno” dal greco “oinos”, vino. Il risultato? Un’identità forte, ma sempre curiosa, capace di sperimentare e osare, come ha sottolineato Martina con grande passione.

I vini “diversi”: Solaris e Pinot Grigio macerato

Tra i vini degustati, due mi hanno colpito particolarmente: il Solaris Repanda e il Pinot Grigio macerato in anfora.

Il Solaris, appartenente alla famiglia dei vitigni resistenti PIWI, è una scommessa vinta. Nato sulle pendici del Monte Baldo, esprime al naso sentori tropicali (papaya, mango, frutto della passione), mentre in bocca sorprende con freschezza e una struttura che sfida la classificazione da “bianco”. Il nome “Repanda” è un omaggio alla flora locale e al concetto di sostenibilità, declinato da Roeno in ogni dettaglio, dal packaging FSC al tappo derivato dalla canna da zucchero.

Cantina Roeno

Il Pinot Grigio macerato in anfora, invece, rappresenta un progetto fortemente voluto dallo zio di Martina, dedicato agli amanti della cosiddetta “diversa perfezione”. Si tratta di un orange wine elegante e pulito, con otto mesi di macerazione, prodotto in sole 1500 bottiglie. L’etichetta colorata racconta visivamente la volontà di rompere gli schemi mantenendo l’anima del vitigno: profumi fruttati e un sorso vibrante, tra struttura e freschezza.

Il racconto di Martina: autenticità e consapevolezza

Martina Centa, responsabile marketing e comunicazione dell’azienda, ci ha guidati con naturalezza attraverso questo percorso. La sua narrazione è stata più di una semplice presentazione tecnica: è stata un dialogo sincero tra generazioni, tra radici e futuro.

Cantina Roeno

Il modo in cui ha descritto i PIWI, la filosofia produttiva della cantina e la sua personale connessione con i progetti più sperimentali mi ha colpito per lucidità e passione.

Enantio e le radici profonde

Infine, non potevo non citare uno dei gioielli più preziosi della cantina: l’Enantio Riserva 1865 Prefillossera, ottenuto da viti ultracentenarie, sopravvissute alla fillossera grazie a suoli sabbiosi. È un vino che affonda le radici nella storia, ma parla la lingua contemporanea dell’eleganza e della verticalità. Tannico ma integrato, longevo ma già godibile, rappresenta l’essenza più profonda della Terradeiforti.

Cantina Roeno

L’incontro con Roeno e con Martina Centa è stato per me molto più che una semplice degustazione: è stato uno scambio umano e culturale, una finestra su un modo di fare vino che tiene insieme identità, sostenibilità e innovazione. In un mondo in cui spesso ci si accontenta dell’apparenza, Roeno sceglie la sostanza, con vini che raccontano storie vere e persone che le vivono con passione.

www.cantinaroeno.com


Marco Germani

Sommelier e Degustatore Ufficiale AIS, ideatore e proprietario di questo blog, collaboro con le principali agenzie di comunicazione food and wine italiane. Scrivere recensioni è la cosa che amo maggiormente, in un calice di vino ci sono i sogni, le speranze, i sacrifici e il grande lavoro dei produttori, ognuno è una storia a se che merita sempre di essere raccontata.

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