Presentata a Benvenuto Brunello, la nuova etichetta è voce autentica dell’anima dell’azienda e dell’espressività del terroir.

Primo single vineyard di Poggio Antico e frutto di anni di ricerca, osservazione e selezione meticolosa, Vigna i Poggi 2019 nasce dalla vinificazione separata delle uve della vigna a più alto potenziale dell’azienda, posta ad un’altitudine di 550-570m s.l.m. e da sempre terra di grandi Sangiovese.

poggio antico
Pier Giuseppe D’Alessandro, General Manager

«Vigna i Poggi è il frutto di una terra che conosciamo, osserviamo e rispettiamo ogni giorno; è il frutto dell’unione di ogni tassello del nostro lavoro, che ci porta a donare pazienza e coraggio a un progetto in cui riponiamo tutta la nostra fiducia» – racconta Pier Giuseppe D’Alessandro, General Manager dell’azienda – «Questo vino contiene l’anima di Poggio Antico, rappresenta la voce del nostro terroir ed è per noi la miglior espressione di ciò che siamo oggi».

La nuova etichetta rappresenta per Poggio Antico il primo risultato di un intenso lavoro di zonazione e studio micro-zonale volto a comprendere a fondo le peculiarità dei suoli e a valorizzare ulteriormente la produzione vinicola.

Questo studio ha portato all’individuazione della vigna “i Poggi” come il terreno a più alto potenziale dell’azienda per la coltivazione del Sangiovese.

Con esposizione a sud-ovest, la vigna “i Poggi” si estende per 2,5 ettari ed è caratterizzata da terreni compositi, profondi e mediamente fertili, con una percentuale di scheletro che supera il 35%. I suoli calcarei, della famiglia del galestro toscano, ospitano una vigna piantata nel 2005, allevata a cordone speronato, che oggi viene coltivata in gestione biologica al 100%.

poggio antico

Le uve vengono vinificate separatamente in vasche di cemento tulip, dove hanno luogo fermentazione e macerazione per un totale di circa 28-30 giorni. Successivamente, un affinamento di 30 mesi in botti di rovere austriaco da 25 hl e ulteriori 6 mesi in cemento prima dell’imbottigliamento danno vita a Vigna i Poggi Brunello di Montalcino 2019.

L’annata 2019

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«La 2019 è stataun’annata di altissimo livello, con condizioni climatiche favorevoli: le precipitazioni sono state nella media, con un inverno freddo e piovoso e una primavera inizialmente asciutta e poi più piovosa che ha causato un leggero ritardo di germogliamento e fioritura» – afferma l’enologo di Poggio Antico, Alessio Sostegni – «Le buone precipitazioni e le temperature non eccessive del mese di luglio hanno portato all’invaiatura a inizio agosto. La maturazione è stata comunque lunga e regolare, durante un agosto bilanciato e un settembre con qualche pioggia, e ha permesso di raccogliere nella prima decade di ottobre uve di eccellente qualità».

La release di Vigna i Poggi 2019 – prodotto in circa 10.000 bottiglie di diversi formati e venduto sulla Place de Bordeaux, in USA e Italia – è prevista per la primavera 2024. 

Poggio Antico

Poggio Antico sorge sul più alto rilievo vitato dell’intera denominazione, a sud del borgo di Montalcino. Ad un’altitudine media di quasi 500 metri vengono coltivati 35 ettari di vigneti. I suoli hanno una natura antica e composita: rocce calcaree e galestro che spingono il sangiovese a dare il massimo, traducendosi in vini complessi ed eleganti, divenuti icone del Brunello.

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Alessio Sostegni – winemaker di Poggio Antico

Il patrimonio viticolo dell’azienda è gestito con rigore e costante presenza tra i filari. Analisi pedologiche hanno diviso i vigneti di Poggio Antico in 6 Macrogruppi e 15 Unità di Suolo che rappresentano tutti i micro-terroir della tenuta.

Poggio Antico è l’alta dimora del Brunello: un’esperienza esclusiva da vivere immersi nella luce e nel colore della Toscana più autentica.

www.poggioantico.com

Fonte Well Com


Marco Germani

Sommelier e Degustatore Ufficiale AIS, ideatore e proprietario di questo blog, collaboro con le principali agenzie di comunicazione food and wine italiane. Scrivere recensioni è la cosa che amo maggiormente, in un calice di vino ci sono i sogni, le speranze, i sacrifici e il grande lavoro dei produttori, ognuno è una storia a se che merita sempre di essere raccontata.

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