La visionaria azienda di Vignale Monferrato continua l’opera di valorizzazione delle varietà autoctone locali con una bollicina fuori dagli schemi.
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L’azienda vitivinicola Hic et Nunc si trova a Vignale Monferrato, nel cuore del Basso Monferrato, luogo d’elezione di barbera e grignolino, vitigni icona di queste colline. Qui, nella tenuta di Ca’ Milano, prende vita nel 2012 il progetto imprenditoriale della famiglia Rosolen: l’acquisto di 100 ettari in località Mongetto. Alla riorganizzazione e il risanamento di un patrimonio viticolo (oggi di 21 ettari) segue la costruzione di una cantina all’avanguardia, volta a dare nuova voce ai vitigni autoctoni del Monferrato, vinificando in purezza, barbera, grignolino, freisa, dolcetto, cortese e nebbiolo. Questa visione si completa con il Wine Resort Ca’ dell’ebbro, una struttura immersa tra i vigneti dell’azienda che esprime una parte fondamentale della filosofia di Hic et Nunc: il gusto del presente, il valore dell’esperienza e di abitare i luoghi.
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Dal 2012 Hic et Nunc conduce la sua attività vitivinicola a Vignale Monferrato attraverso espressioni autentiche e nobilitanti di barbera, grignolino, dolcetto e cortese.
“MONbullae esce dagli schemi della spumantizzazione e della cantina stessa, perché è composto da due vitigni solitamente usati in versione ferma – commenta Cristiano Garella, enologo di Hic et Nunc – l’assemblaggio di barbera e cortese ci ha convinti fin da subito, per la fragranza e la duttilità d’utilizzo. È uno spumante che fino a pochi anni fa non sarebbe stato nemmeno immaginabile e che porta una ventata di aria nuova, mantenendo un solido legame con il territorio da cui nasce”.
La barbera, varietà a bacca rossa tra le più apprezzate del territorio monferrino, con la sua spiccata acidità fornisce piacevolezza, equilibrio e attitudine all’invecchiamento; il cortese, a bacca bianca, si esprime nella spumantizzazione con gentilezza, eleganza e sentori aromatici che richiamano salvia, camomilla e frutta a polpa bianca.
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Questo metodo classico sosta sui propri lieviti per 24 mesi e, grazie all’assenza di dosaggio, mostra la sua identità territoriale svelando orgogliosamente il “timbro” dei due vitigni autoctoni.
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Colpisce immediatamente il suo perlage fine e persistente, ottima cornice ad un profilo olfattivo incentrato su sentori di lievito, crosta di pane, pera e albicocca mature, seguite da evoluzioni che ricordano note di pasticceria e miele di acacia. Sorso pieno con perlage ben integrato nella struttura. Il finale burroso e appagante sfuma su scie di pompelmo e lime in maturazione. Buona la persistenza gusto olfattiva. Questo interessante metodo classico, godibile a tutto pasto, si attesta sulla fascia di prezzo 25-30 Euro.
Fonte Well Com Press Office
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