Castello Bonomi sorge alle pendici del Monte Orfano, in uno spettacolare anfiteatro naturale nel comune di Coccaglio.

Circondati da un parco secolare, i 32 ettari di splendidi vigneti si sviluppano a gradoni fino a raggiungere i 275 m s.l.m. e sono ancora recintati da un muro a secco risalente a metà Ottocento.

Castello Bonomi Franciacorta CruPerdu Millesimato 2016

La tenuta Castello Bonomi prende il nome dall’originale edificio liberty progettato alla fine del XIX secolo dall’architetto bresciano Antonio Tagliaferri, è l’unico château della Franciacorta.

Dal 2008 la tenuta è gestita dalla famiglia Paladin, che prosegue con coerenza quanto avviato dai predecessori.

Castello Bonomi Franciacorta CruPerdu Millesimato 2016

Castello Bonomi segue i principi dell’agricoltura biologica ed opera secondo i dettami della Viticoltura Ragionata, un sistema agronomico sostenibile che ha l’obiettivo di garantire una produzione rispettosa degli ecosistemi e della loro biodiversità. Un metodo all’avanguardia, che riscopre in modo innovativo l’antico rapporto tra l’uomo e la natura.

Sostenibilità in vigneto e in cantina

Migliorare la produzione e ridurre l’impatto ambientale sono un impegno quotidiano per Castello Bonomi, che per questo, insieme alla Famiglia Paladin, ha scelto di avviare numerosi progetti di sperimentazione.

Anzitutto l’adesione a ItaCa (Italian wine carbon Calculator), che permette di monitorare oggettivamente il processo produttivo relativamente all’impronta carbonica e di individuare i punti critici da affrontare per migliorare l’efficienza economica e ambientale della filiera aziendale.

Castello Bonomi Franciacorta CruPerdu Millesimato 2016

Le sperimentazioni in vigneto, realizzate sotto la guida del prof. Leonardo Valenti, si orientano verso la scelta di pratiche naturali per la gestione del vigneto; tra queste l’utilizzo di leguminose annuali autoriseminanti per l’inerbimento del vigneto, determinando anche una migliore resistenza alle malattie.

Nell’ottica della gestione delle concimazioni in modo naturale, l’azienda sta anche partecipando alla ricerca sull’utilizzo di digestato in viticoltura, per dare nuova funzione anche ai residui della pressatura (vinacce e raspi).  Altre ricerche riguardano lo studio delle epoche di potatura e di ombreggiamento dei grappoli con gestione della chioma per il mantenimento della componente acidica.

Castello Bonomi Franciacorta CruPerdu Millesimato 2016

Nel settore vitivinicolo, la tecnica di fertilizzazione di precisione è essenziale per orientare le decisioni di gestione in base alle informazioni specifiche riguardanti lo stato della vite.

Ciò rappresenta il concetto di “tecnologia a rateo variabile – VRT” adottata attraverso il progetto Life Vitisom, che consente di calibrare la distribuzione di fertilizzanti organici in base alle effettive esigenze della vite, basate su immagini preesistenti della vigoria della vigna.

Il territorio e i vigneti

I vigneti si trovano in un’oasi microclimatica mediterranea, confermata dalla crescita di rigogliose piante di cappero sulle mura del castello. Il Monte Orfano ripara le vigne dai venti alpini e l’esposizione a sud, sud-est, sud- ovest in pendio regala un perfetto irraggiamento solare, con una piovosità inferiore del 20% rispetto alle altre zone della Franciacorta.

Le buone escursioni termiche, date dall’altezza del monte, e il clima temperato permettono una maturazione ottimale per la vendemmia, che avviene manualmente e si svolge nell’arco di più giorni, così da consentire a ciascuna pianta di ogni parcella di raggiungere la piena maturità tecnologica ed il giusto equilibrio tra zuccheri e acidità delle uve.

Castello Bonomi Franciacorta CruPerdu Millesimato 2016

I vigneti Castello Bonomi sono suddivisi in 39 parcelle di cui 6 diversi cru, vendemmiati e vinificati separatamente, in modo da esaltare, attraverso le micro-parcellizzazioni, le caratteristiche e l’identità di ogni lembo di terra.

È Pinot Nero anche il vigneto CruPerdu, affascinante storia di recupero che riflette pienamente l’importanza delle radici storiche e culturali per Castello Bonomi. Nell’estate del 1986 lo chef de cave Luigi Bersini scorse, tra edere ed arbusti selvatici, alcune piante di vite.

Scoprì che il bosco, negli anni, si era impossessato di una porzione di terreno nascondendo un vecchio vigneto di un clone di Pinot Nero particolare e ricco di frutto, e ne promosse il recupero.    

La cantina

Il recupero delle cantine storiche, con splendide antiche volte e affascinanti pupitres che segnano il percorso entro cui è scandito il lavoro dei lieviti e del tempo, unito alla realizzazione di nuovi spazi interrati, ha dotato la tenuta Castello Bonomi di cantine dall’estensione complessiva di oltre 1500 metri quadrati.

Spazi climatizzati a temperature differenziate adibiti alla vinificazione, all’assemblaggio, al tirage, dalla presa di spuma al remouage e finalmente al dégorgement, un lunghissimo processo dove il tempo e la passione giocano un ruolo decisivo.

La produzione annua dell’azienda è di circa 200mila bottiglie: Franciacorta CruPerdu, Satèn, Rosé, Millesimato, Cuvée Lucrezia e Lucrezia Etichetta Nera, Cuvée del Laureato; e i fermi Curtefranca: Solicano, Conte Foscari e Cordelio.

Il progetto 4V

La sostenibilità, secondo Castello Bonomi e la famiglia Paladin, è un concetto concreto, da portare avanti con azioni mirate – una missione a 360°, che vede l’azienda al centro del sistema ambiente, con l’obiettivo di dare un contributo positivo in diverse direzioni. Missione attuata attraverso il progetto di tutela delle 4V, i quattro pilastri Vite, Verde, Vino e Vita.

I principi base sono rispettare la Vite, proteggere il Verde, produrre un Vino sostenibile, tutelare la Vita.

Ecco in sintesi, V per V, cosa prevede il protocollo.

PER LA VITE – Intervenire meno e meglio

  • Concimazioni effettuate solo con compost organico o sovescio a filari alterni
  • Nessun utilizzo di diserbanti chimici
  • Potatura solo manuale e in campo
  • Lotta integrata per la difesa del vigneto e riduzione al minimo dell’utilizzo di fitofarmaci e trattamenti fitosanitari (un esempio è il metodo della confusione sessuale, usata per prevenire malattie originate dalla Tignoletta)
  • Partecipazione al progetto Life Vitisom, che prevede l’utilizzo della VRT (Variable Rate Technology – tecnologia a rateo variabile) per la distribuzione della sostanza organica, permettendo un approccio “plant to plant” nella cura del vigneto

PER IL VERDE – Proteggere, Riciclare, Ridurre

  • Partecipazione al progetto BioPass (Biodiversità, Paesaggio, Ambiente, Suolo e Società): monitoraggio e valutazione della biodiversità di flora e fauna nei vigneti in collaborazione con lo Studio Agronomico Sata
  • Inerbimento dei vigneti
  • Utilizzo di depuratori biologici per la gestione delle acque reflue
  • Impegno ad utilizzare bottiglie poco pesanti, tappi ecocompatibili e riciclabili
  • Adozione in tutte le cantine di strumenti moderni per la riduzione degli sprechi
  • Vendemmia durante le prime ore del giorno per evitare il sovraccarico dell’impianto frigorifero

PER IL VINO – Garantire l’espressione del potenziale naturale dell’uva

  • Utilizzo di tecniche non invasive per trarre dalle uve il loro originario patrimonio organolettico e nutritivo.
  • Utilizzo in cantina di pratiche di recupero e di tecnologie per il risparmio energetico
  • Controllo del prodotto in fase di trasformazione, per garantire l’assenza di residui fitosanitari
  • Modulazione e controllo costante della temperatura durante la fase di fermentazione
  • Attuazione di tutti i processi, dalla raccolta dell’uva alla trasformazione del mosto in vino, in un sistema inertizzato, in modo da non avere ossidazione del prodotto e preservarne il patrimonio di aromi primari, con uso di solfiti a ridotto del 50% rispetto ai limiti legali

PER LA VITA – Lavorare per il benessere dei collaboratori e della societá

  • Impegno in strategie di employer branding per creare un ambiente positivo, indagando costantemente sulle criticità e le aree di sviluppo dell’azienda
  • Promozione di collaborazioni con enti del territorio e Università, per sviluppare la ricerca, l’innovazione e creare una rete virtuosa.
Castello Bonomi Franciacorta CruPerdu Millesimato 2016

Castello Bonomi Franciacorta CruPerdu Millesimato 2016

Illumina il calice di color giallo paglierino, dal fine e incessante perlage. Elegante e complesso ha un profilo olfattivo che vira da ananas, papaya, pesca disidratata, a lievi sentori iodati e scie di pompelmo rosa e timo. Sorso sempre presente, con netti richiami agrumati, effervescenza ottimamente integrata e sapido finale dalla piacevole lunghezza.


Marco Germani

Sommelier e Degustatore Ufficiale AIS, ideatore e proprietario di questo blog, collaboro con le principali agenzie di comunicazione food and wine italiane. Scrivere recensioni è la cosa che amo maggiormente, in un calice di vino ci sono i sogni, le speranze, i sacrifici e il grande lavoro dei produttori, ognuno è una storia a se che merita sempre di essere raccontata.

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